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  • VENEZIA - NUOVA VEROLESE



    Campionato Serie D 2009/2010
    12a giornata, girone C
    Domenica 8 novembre 2009, ore 14:30
    Stadio Pier Luigi Penzo, Venezia
    Arbitro: sig. Claudio Lanza di Torino sez. Nichelino
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    VENEZIA (4-4-2): Cavarzan; Modolo (41′ pt Bigoni), Bivi, Vianello, Cardin; Collauto, Segato, Di Prisco, Molin (1′ st Corazza); Volpato (45′ st Tessaro), Ragusa.
    A disposizione: Memo, Gargano, Rigoni, Benedetti.
    All.: Paolo Favaretto.
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    NUOVA VEROLESE (4-3-1-2): Rizzola; Alle, Pelati , Lukanov, Priori; Bodini (48′ st Pavese), Rondinella, Prandelli (18′ st Monese); Bresciani (40′ st Tanfoglio); Girometta, Biancospino.
    A disposizione: Bertoni, Bianchi P., Ferraresi.
    All.: Gianpiero Piovani.
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    Note: spettatori 1500 circa; ammoniti: Segato, Ragusa; Rizzola, Rondinella; recupero: 1′ pt; 5′ st.
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    VENEZIA – Il Venezia non trova la vittoria al Penzo pareggiando per 1-1 contro un’altra bresciana così come nell’ultima uscita di dieci giorni fa contro il Montichiari. Gli arancioneroverdi, in campo con la nuova divisa riportante finalmente gli storici colori del club, hanno subito gol a freddo nell’unica vera occasione degli ospiti dopo cinque minuti in seguito ad un’azione fortuita dopo un batti e ribatti da calcio d’angolo. Per il resto il Venezia ha sempre attaccato, mancando si in precisione sotto un freddo diluvio, ma mai in volontà anche per il generoso pubblico accorso nonostante il maltempo, che ha fatto si che la tribuna coperta si riempisse prima del solito ma non ha impedito a qualche centinaia di fedelissimi dei distinti a seguire la gara sotto la pioggia. Dopo aver sfiorato più volte il pareggio nel primo tempo con Volpato, Ragusa e Molin, gli arancioneroverdi attaccano a tre punte nella ripresa e impattano subito con Bigoni, lesto a mettere dentro una palla in area dopo un dribbling di Volpato. La Nuova Verolese impegna gran poco Cavarzan per il resto della gara e il Venezia però non riesce a segnare: una rete viene annullata a Ragusa per presunto tocco di mano. Corazza, Di Prisco, Volpato, Collauto e lo stesso Ragusa creano qualche apprensione alla porta dei bresciani ma la gara si trascina alla fine anche grazie alle continue perdite di tempo degli ospiti e un arbitro più intenzionato ad andarsi a cambiare che far giocare.
    L’uno a uno non importa: importa che l’Unione abbia giocato per 96 minuti sotto una gelida pioggia e un vento costante, conta che i suoi tifosi, comprensibilmente meno del solito, siano comunque stati li a sostenerla. Con altre condizioni metereologiche probabilmente almeno un pallone in più sarebbe entrato nella porta avversaria, ma inutile rammaricarsi visto che il pubblico di Venezia lo spettacolo offerto dal scendere in campo della propria squadra può continuare a vederlo tutte le domeniche e, a proposito, ne mancano ancora 26 di settimane calcistiche al termine della stagione per cui c’è  da gustarsi tutto l’entusiasmo e l’imprevidibilità che offre un campionato in buona parte ancora da giocare.
    Contro la Nuova Verolese Paolo Favaretto scoglie l’ormai amletico dubbio su chi impiegare come ala sinistra a favore di Jacopo Molin, per la prima volta titolare con la maglia dell’Unione. L’attacco è a due prime punte con sia Ragusa che Volpato in campo dal primo minuto, mentre per il resto la formazione è quella base, con Modolo nuovamente a fare il terzino destro e il rientrante Bigoni in panchina. A far da contorno è un Penzo piuttosto vuoto, con curva sud nel primo tempo totalmente spostata nella parte meridionale della tribuna coperta (piena più del solito), curva nord vuota (qualche tifoso ospite era pure seduto in tribuna) e distinti animati nella parte centrale dal Gate 22 e qualche altro temerario tifoso munito di ombrello. D’altra parte la pioggia cadeva incessante dal mattino e per arrivare al Penzo questa volta si è percorso il Canal Grande, per via dell’acqua alta e il conseguente cambio di rotta dei vaporetti.
    Veniamo alla partita: al già al scondo minuto Molin si inserisce e il portiere ospite Rizzola gli esce addosso causando una punizione, battauta poi a giro da Collauto con palla che però termina sul fondo. Al quinto minuto l’episodio decisivo che consentirà ai bresciani di portare a casa un punto: dopo un calcio d’angolo in area la palla viene messa fuori dalla difesa veneziana, raccoglie Alle che tira, Volpato interviene male lisciando la palla e Lukanov, davanti a Cavarzan e in sospetta posizione di fuorigioco, infila in rete. Il Venezia ha subito qualche difficoltà a reagire, o meglio riesce a tenere il controllo del gioco ma non a concludera fino al 13′, quando Segato da fuori area mette alto. La Nuova Verolese prova allora ad approfittarne di un Venezia ancora in fase di re-organizzazione e ci prova con un colpo di testa di Girometta, su cui Cavarzan para bene in angolo. Dal conseguente corner Rondinella centra la traversa. E allora il Venezia prende a spingere forte e il numero uno veneziano rimarrà quasi fermo sotto la pioggia fino al fischio finale. Al 23′ ci prova Volpato con un pallonetto che però termina fuori. Tre minuti dopo Modolo scende sulla destra e tocca per Ragusa, il cui diagonale però termina fuori di poco. Sempre dalla stessa fascia, poi, Collauto colleziona un bel cross verso il centro dell’area, Molin colpisce di testa ma il tiro è centrale e bloccato dal portiere avversario. A ripetizione continuano le occasioni per il Venezia: Modolo se ne va in fascia, rientra nei pressi del vertice dell’area e calcia di sinistro, una conclusione che esce deviata da un avversario. Il difensore veneziano accusa un dolore all’adduttore e viene subito sostituito da Bigoni. L’ultima occasione del primo tempo è per Volapato, che di testa anticipa Rizzola ma Pelati libera.
    Nell’intervallo Favaretto lascia Bigoni ad allenarsi sotto la pioggia per non interrompere il movimento iniziato solo cinque minuti prima; al ritorno in campo il Venezia ha una punta in più, Corazza al posto di Molin. Passano sette minuti di palleggio arancioneroverde intramezzato da qualche palla calciata alta, e al settimo arriva il pareggio: Volpato riceve palla spalle alla porta al limite dell’area, si gira saltando il diretto avversario e viene anticipato… da Bigoni, che lesto mette dentro di sinistro da pochi metri. Il Venezia è di nuovo in parità e il pubblico si scalda con la sensazione che ora la squadra potrebbe addirittura ribaltare il risultato. Il gioco però si fa sempre più difficoltoso con l’aumentare del vento, i cross di Collauto si perdono spesso fuori e aumentano le palla alte a centrocampo. Segato ci prova allora dalla distanza, ma il tiro finisce rimbalzando tra le braccia di Rizzola. Poi è Corazza ad accellerare sulla sinistra e toccare per Ragusa, il cui tiro però finisce fuori. La Nuova Verolese si fa vedere nella metà campo veneziana solo con un paio di conclusioni da distanza siderale, una che termina tra le mani di Cavarzan, l’altra vicino alla bandierina del calcio d’angolo. Nell’ultimo quarto d’ora il Venezia ha due buone occasioni con Corazza e Ragusa, ma entrambi, dopo essere arrivati a pochi metri dalla porta avversaria, sbagliano l’appoggio (di esterno destro il primo, di tacco il secondo) per il compagno al posto di battere a rete. A due minuti dal termine Corazza guadagna una punizione vicino al vertice sinistro dell’area, piazzato che Collauto batte sul secondo palo e Ragusa spinge la palla in rete con la “mano de Jesus”, ma l’arbitro vede tutto e lo ammonisce. Gli ultimi minuti sono caratterizzati da grandi perdite di tempo dei giocatori ospiti che finiscono a terra due volte, oltre a Rizzolla che impiega sempre decine di secondi per andare al rinvio. Vengono tra l’altro effettuate due sostituzioni tattiche da parte dell’allenatore della Nuova Verolese e una da Favaretto, che sostituisce il sanguinante Volpato con Tessaro. Ciononostante l’arbitro non allunga il recupero, intenzionato com’è ad uscire il più presto da quell’acquitrinio che ora è il manto di Sant’Elena, e si va a casa con il risultato di 1-1, già il terzo al Penzo in questa stagione. La volontà dei ragazzi in divisa arancioneroverde c’è stata tutta, la possibilità di cercare la vittoria ci sarà domenica prossima, sul sintetico tra le montagne trentine che prende il nome di Comunale di Albiano.

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